In questo momento di transizione collettiva dai motori termici all’auto elettrica è normale che molti utenti siano un po’ in confusione, e nutrano dubbi su un cambio così importante nella mobilità. La verità, però, è che spesso questi dubbi sono alimentati da una serie di falsi miti e fake news.
Sono ancora troppi coloro che vivono questa transizione con sentimenti negativi, magari perché sentono questo cambio come un’imposizione. Dubbi riguardanti i costi, i problemi di ricarica, l’effettivo effetto benefico sull’ambiente dell’auto elettrica, e molti altri aspetti. Oggi cercheremo quindi di sfatare questi falsi miti, ridimensionando i dubbi sui motori elettrici e facendo chiarezza anche riguardo al tipo di utenti che la sfrutteranno maggiormente nei prossimi anni.
Saremo obbligati a possedere un’auto elettrica
Partiamo inizialmente dall’inquadrare il problema nella sua accezione generale: nei prossimi anni l’auto elettrica non sarà un’imposizione estesa a tutti i guidatori. Semplicemente perché il motore termico per alcuni utenti rappresenta ancora un’opzione di guida che, per alcune caratteristiche di guida, risulta irrinunciabile.
Tutti coloro che, per lavoro o necessità private, devono guidare spesso (per non dire ogni giorno) per lunghe percorrenze hanno difficoltà ad adattarsi ai ritmi di un’auto elettrica, per via dei tempi più lunghi che occorrono per fare rifornimento. Questi utenti, anche nei prossimi anni, continueranno a guidare un’auto termica o un’ibrida. E nessuno glielo impedirà.
Ma dobbiamo fare un discorso più generale, perché i dati parlano chiaro: si stima che oltre il 70 percento dei guidatori nei prossimi anni utilizzerà l’auto quasi esclusivamente nei dintorni del proprio centro abitato o in città. Percorrendo pochi chilometri quotidiani: per questi utenti l’auto elettrica è una grande risorsa, non solo dal punto di vista ambientale ma anche economico. Risparmieranno molto denaro in consumi scegliendo un’auto elettrica e non saranno costretti ad effettuare spesso le ricariche perché con una piena carica avranno un’autonomia sufficiente per spostarsi più giorni consecutivi. La transizione, quindi, sarà meno indolore di quanto certe fake news fanno supporre.
La ricarica è troppo lenta
Questo falso mito è ingigantito da un errata prospettiva, perché cablato sull’abitudine al carburante. La benzina solo alle stazioni adibite, mentre la ricarica elettrica è disponibile anche a casa: se si utilizza saltuariamente l’auto, e si effettuano ricariche casalinghe, i tempi di ricarica sono inesistenti: non dovrete mai fermarvi a fare rifornimento, come invece avviene con le auto a motore termico.
Ma analizziamo comunque il problema dei tempi più lunghi in caso di ricarica presso una colonnina pubblica: la maggior parte delle elettriche già oggi supporta anche la ricarica FAST in corrente continua. Nella maggior parte dei casi, consente di ripristinare fino all’80% della batteria in meno di un’ora, e diverse decine di km di autonomia in una manciata di minuti. Ultimamente sia Enel X, principale operatore italiano della ricarica, sia operatori internazionali, stanno installando colonnine di ricarica ad altissima potenza (HPC) che possono fare il “pieno” a un’auto elettrica in 15-20 minuti.
Dobbiamo poi considerare un altro fatto: l’avanzare dello sviluppo tecnologico. Le auto elettriche in questo momento sono i prototipi su cui le grandi case produttrici stanno più investendo sul lungo periodo, così come i fornitori di servizi, e man a mano che il numero degli utenti crescerà si svilupperanno sistemi di ricarica sempre più comodi e veloci.
Le auto elettriche sono molto più costose
Questo non è un falso mito, nel recente passato le auto elettriche hanno avuto effettivamente spesso costi di listino più alti. Ma è un dato ineluttabile il fatto che questa discrepanza si sta man a mano riducendo, e proprio come come nel caso delle tempistiche di ricarica è destinato a risolversi man a mano che le auto elettriche faranno sempre più parte delle nostre vite.
Già oggi molte elettriche—ovviamente rispetto ai loro corrispettivi termici di categoria—hanno prezzi simili (talvolta anche più bassi) delle auto termiche. I prezzi più alti in passato erano dovuti al fatto che la motorizzazione elettrica era adattata per modelli costruiti su piattaforme pensate per generare modelli termici. Oggi invece assistiamo sempre di più alla nascita di piattaforme specifiche per le native elettriche, quindi i costi di listino dell’auto elettrica sono destinati ad abbassarsi.
Ci sono poche colonnine per la ricarica, e questo complica la vita se hai un’auto elettrica
Solitamente questa opinione è condivisa da chi nn possiede un’auto elettrica, e quindi non ha una percezione realistica dell’infrastruttura.
In Italia a oggi si contano 2,7 punti di ricarica ogni 100 km. Ovvero un punto di ricarica ogni 7 veicoli elettrici circolanti. La crescita è stata del 39% solo nel 2021 e addirittura dell’81% dal 2019. Enel X, che da sola ne gestisce più di 12 mila, ha l’obiettivo di raggiungere i 21.700 mila punti di ricarica installati in Italia entro il 2023.
Questo, ripetiamolo, solo per chi è abituato ai mezzi a benzina e valuta il rifornimento solo in termini di stazioni pubbliche. Perché all’infrastruttura va poi aggiunta la possibilità della ricarica casalinga, che amplia a dismisura le possibilità di ricarica.
Le auto elettriche inquinano molto, quasi come le termiche
Semplicemente non è così, punto. Questo è forse il falso mito più clamoroso, perché basato su fatti irreali. Certo, le auto elettriche non sono emissioni zero, perché pur non producendo inquinamento durante l’utilizzo, comunque hanno un impatto ambientale sia in fase di produzione che nell’utilizzare l’energia elettrica, che viene prodotta anch’essa con un certo impatto ambientale.
Ma paragonare l’inquinamento di un’auto elettrica a quella di una termica non ha senso: oltre alle emissioni, che sono un dato importante, anche le termiche inquinano in fase di produzione. E anche sommando l’inquinamento prodotto dall’utilizzo di materiali rari per le batterie e la produzione di energia elettrica, non si arriva neanche lontanamente ai livelli di inquinamento dovuto all’estrazione petrolifera.
Anche in questo caso, poi, ci dobbiamo affidare alla scienza e alla tecnologia: l’auto elettrica rappresenta un terreno di sviluppo che può portare sempre a meno inquinamento man a mano che la tecnologia si svilupperà. Perché ad esempio in futuro saremo in grado di produrre energia e stoccare energia sfruttando risorse rinnovabili come l’eolico o l’energia solare.