“In Europa Occidentale (UE+EFTA+UK) si intensificano i segnali di ripresa del mercato dell’auto. In ottobre le immatricolazioni hanno fatto registrare una crescita del 14,1% su ottobre 2021 con tutti i trenta mercati nazionali dell’area in crescita tranne quelli di cinque paesi non particolarmente importanti per le vendite di autovetture (Danimarca, Finlandia, Ungheria, Slovenia e Irlanda).
La crescita di ottobre è la terza dopo tredici cali consecutivi. Fino a luglio il mercato dell’Europa Occidentale era infatti in profondo rosso con un calo rispetto al gennaio-luglio del 2021 del 13,3%. In agosto si è avuto il primo segnale positivo con una crescita del 3,4% rispetto allo stesso mese del 2021 seguita da una crescita, sempre sullo stesso mese dell’anno precedente, del 7,9% in settembre ed ora dalla crescita del 14,1% nell’ottobre scorso. Tra l’altro l’inversione di tendenza, perché – secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – di inversione di tendenza si può ormai parlare, si sta estendendo a tutti i mercati dell’Europa Occidentale ed è dovuta alla maggiore disponibilità di auto nuove derivante dall’attenuarsi delle difficoltà delle case automobilistiche nel reperire componenti essenziali, ed in particolari microchip.
L’inversione di tendenza in atto è – prosegue Quagliano – certamente un fatto positivo, ma non si può dimenticare che rispetto alla situazione precedente la pandemia, cioè rispetto al 2019, il mercato dell’auto dell’Europa Occidentale nei primi dieci mesi di quest’anno accusa ancora un calo del 31,1%. In Europa Occidentale il ritorno alla normalità per le vendite di auto è dunque ancora lontano.
Tornando però alla ripresa in atto, in tutti i mercati le vendite appaiono sostenute soprattutto dagli acquisti delle società di noleggio a lungo termine e da quelli delle flotte aziendali. Ovunque ancora debole è la domanda dei privati e merita poi di essere segnalato che nei principali mercati dell’area crescono le immatricolazioni di auto elettriche (BEV secondo l’acronimo internazionale), ma in controtendenza è il mercato italiano in cui, nei primi dieci mesi dell’anno, le immatricolazioni di auto elettriche hanno subito un calo del 26,8% con una riduzione della quota sul totale delle immatricolazioni dal 4,2% del gennaio-ottobre 2021 al 3,6% dello stesso periodo del 2022. E questo mentre nei principali paesi europei le immatricolazioni di auto elettriche hanno già una quota a due cifre (a fine settembre: 14,6% in Germania, 14,5% nel Regno Unito e 12,7% in Francia). Le cause del ritardo dell’Italia sull’elettrico non paiono però essere attribuibili ad una minor propensione degli automobilisti italiani verso questa soluzione ecologica quanto essenzialmente alla carenza di punti di ricarica.”