L’aumento delle nuove tariffe per l’energia, come sappiamo, avrà direttamente un effetto anche sulle tasche di tutti coloro che ricaricano le proprie auto elettriche a casa. Quindi andiamo a vedere come si sostanzia economicamente questa novità—poco lieta, va detto—che si trovano di fronte tutti gli utenti che hanno scelto un’auto di questo tipo, sposando in anticipo un trend che coinvolgerà presto tutti, ovvero quello della mobilità green.
Perché, come sappiamo, dallo scorso primo ottobre i maxi rincari hanno comportato un +29,8% di costi in più alla voce “elettricità”.
Quanto costerà l’energia elettrica?
La media del calcolo effettuato per comprenderlo ha coinvolto alcune scelte tecniche di misurazione: il variare medio dei costi di ricarica negli ultimi 6 mesi (in cui i prezzi sono rincarati) valutando l’impatto del contatore unico. Il parametro preso in esame è il costo necessario a percorrere 100 km sulle cinque auto elettriche più vendute del 2020 (consumo medio dichiarato). La variazione inoltre, ed è importante tenerlo presente, è calcolata sulla base delle quote variabili delle varie componenti connesse alla spesa per la materia energia (espresse in centesimi di euro per kWh).
La tabella di risultati ottenuti è la seguente:
Consumo medio | apr-giu 2021 | lug-set 2021 | ott-dic 2021 | |
Renault Zoe | 13,7 kWh/100 km | 2,85 €/100 km | 3,14 €/100 km | 3,78 €/100 km |
smart EQ fortwo | 12,8 kWh/100 km | 2,67 €/100 km | 2,93 €/100 km | 3,54 €/100 km |
Tesla Model 3 | 13,3 kWh/100 km | 2,77 €/100 km | 3,04 €/100 km | 3,67 €/100 km |
Volkswagen e-up! | 12,7 kWh/100 km | 2,65 €/100 km | 2,91 €/100 km | 3,51 €/100 km |
Fiat 500 elettrica | 13,1 kWh/100 km | 2,73 €/100 km | 3,00 €/100 km | 3,62 €/100 km |
Come si può notare, quindi, la forbice di spesa è compresa tra i 25,20 e i 30,04 centesimi di euro kWh. Con una media generale risultante di 27,62 centesimi di euro a kWh considerando le le auto elettriche prese in esame.
Un rincaro consistente, quindi, considerando che i costi stanno aumentando progressivamente ormai da due trimestri. Si è infatti passati dai 100 euro circa per il trimestre aprile-luglio, a 110 euro per quello luglio-settembre fino ai 150 euro circa per il trimestre appena iniziato. Chi invece utilizza tariffe flat già concordate, invece, non vedrà alcun rincaro.
La situazione inoltre sarebbe stata molto peggiore senza l’intervento del governo, che ha annullato il rincaro per l’energia elettrica domestica delle famiglie in difficoltà e ha limitato gli oneri generali di sistema (Asos e Arim).
Metodi di ricarica delle auto elettriche
Per tutti i principianti o coloro che stanno valutando delle auto elettriche, è utile poi analizzare i vari aspetti che incidono sulla ricarica di un’auto elettrica.
La norma di riferimento per le stazioni di ricarica è la IEC 61851-1, che prevede un’elettronica di controllo. Questo significa che viene utilizzato un sistema di comunicazione “universale” tra la stazione e il veicolo – attraverso un circuito PWM (Pulse Width Modulation) – in grado di garantire la sicurezza del processo di ricarica. Sia per l’incolumità delle persone, che per non causare danneggiamenti al pacco batteria.
Ci sono quattro metodi di ricarica:
Ricarica domestica senza PMW
Questo metodo prevede un collegamento diretto del veicolo elettrico alle normali prese di corrente. Non contempla, quindi, l’utilizzo del Control Box. È una modalità adatta solo a bici elettriche e ad alcuni scooter. Non si applica, quindi alle auto.
Ricarica sicura domestica/aziendale, lenta o veloce
Sul cavo di alimentazione è presente il Control Box, che garantisce la sicurezza delle operazioni durante la ricarica. Le prese utilizzabili sono quelle domestiche o industriali fino a 32A (sia monofase sia trifase – max 22 kW).
Ricarica per ambienti pubblici, lenta o veloce
Questo è il sistema obbligatorio per gli ambienti pubblici. In questo caso la ricarica deve avvenire attraverso un apposito sistema di alimentazione, che presenta dei connettori specifici. È presente, ovviamente, il Control Box. La tipologia di ricarica può essere sia lenta (16A, 230V) che rapido (fino a 32A, 400V).
Ricarica diretta in corrente continua FAST DC
Questo sistema di ricarica prevede l’utilizzo della corrente continua fino a 200A, 400V. Tramite esso è possibile ricaricare i veicoli in alcuni minuti, e si tratta di un metodo in cui il caricabatterie è esterno al veicolo (nella colonnina). Esistono due standard: CHAdeMO (Giapponese) e CCS Combo (Europeo).
I connettori di ricarica
Per la ricarica dei veicoli elettrici in corrente alternata AC (il secondo e il terzo metodo di cui abbiamo parlato) sono previste quattro tipologie di connettori: Tipo1, Tipo 2, Tipo 3A e Tipo 3C. Il Tipo 1 si trova solo lato del veicolo; il Tipo 2 si trova sia lato Veicolo che sul lato della lato della colonnina; mentre il Tipo 3A e il TIPO 3C sono connettori solo sul lato della colonnina.
Per la ricarica dei veicoli elettrici in corrente continua DC (l’ultimo metodo di cui abbiamo parlato) sono previsti due standard: CHAdeMO e CCS COMBO2.
Vediamoli nello specifico:
Tipo 1
Monofase, 2 contatti pilota, max 32A 230V (7,4 kW), si trova solo sul veicolo).
Tipo 2
Mono/trifase, 2 contatti pilota, max 32A (63A), 230/400V, si trova sia sui veicoli, sia sulle colonnine.
Tipo 3A
Monofase, 1 contatto pilota, max 16A, 230V, è utilizzato solo per i veicoli leggeri (scooter e quadricicli).
Tipo 3C
Mono/trifase, 2 contatti pilota, max 32A (63A), 230/400V, si trova solo sulle colonnine. È un sistema ormai in disuso.
CHAdeMO
È lo standard per la ricarica veloce in corrente continua (DC), ed è il più diffuso. I veicoli dotati di questo standard hanno due connettori: CHAdeMO per le ricariche Fast DC; e connettore per la ricarica in AC (normalmente Tipo 1)
CCS COMBO2
Si tratta di un unico connettore di ricarica sul veicolo elettrico, che permette sia la ricarica rapida in corrente continua (DC) sia la ricarica lenta in corrente alternata (AC).