Era una notizia che in molti attendevano, perché Tesla già da qualche tempo stava facendo operazioni simili anche in altri mercati mondiali, e alla fine l’annuncio è stato fatto: la casa produttrice di Elon Musk ha deciso di abbassare il prezzo di alcuni modelli anche in Italia. E il listino adesso presenta prezzi molto diversi rispetto a qualche giorno fa.
Ovviamente stiamo comunque parlando di auto che, anche con il taglio, continuano ad occupare una fascia di prezzo alta, ma la differenza rispetto al listino precedente è davvero notevole.
Il taglio dei prezzi da parte di Tesla
Partiamo dalla Model 3: nella versione Standard Range a trazione posteriore adesso il prezzo è di 44.990 euro: mentre prima si partiva da 57.490 euro. Una differenza di 12.500 euro, che rispecchia lo stesso cambio di listino che ha subito la Model 3 Long Range. Ora costa ora 52.990 euro, un taglio di ben 11.500 euro rispetto al prezzo precedente. Per la Performance inoltre adesso bastano 59.990 euro mentre prima erano necessari 71.990 euro.
Riduzioni anche per la Tesla Model Y: la RWD, che era già la più “conveniente”, partiva da 49.990 euro, mentre adesso costa 46.990 euro. Per la Long Range si è scesi a 53.990 euro, mentre per la Performance occorrono 63.990 euro.
Resta invece invariato il listino delle nuove Model S e Model X, che Tesla aveva aggiornato lo scorso 9 gennaio. I motivi di questo taglio corposo ai prezzi potrebbe dipendere (secondo alcuni) dal calo delle richieste pervenute a Tesla nelle settimane precedenti, con le fabbriche piene di vetture da consegnare ancora invendute. In Cina un taglio dei prezzi è valso 30.000 ordini in poche ore, probabilmente succederà lo stesso anche in Europa.
Perché Tesla ha abbassato i prezzi?
In un comunicato ufficiale la società di Elon Musk ha fatto sapere di aver preso questa decisione per una motivazione differente rispetto al calo degli ordini.
“La nostra attenzione al continuo miglioramento dei prodotti attraverso processi di progettazione e produzione originali ha ulteriormente ottimizzato la nostra capacità di realizzare il prodotto migliore a un costo industry-leading. All’uscita da quello che è stato un anno turbolento per via delle interruzioni alla catena di approvvigionamento, abbiamo osservato una normalizzazione di parte dell’inflazione dei costi; questo ci permette ora, con fiducia, di trasmettere questa riduzione dei costi anche ai nostri clienti”.
Stando a quanto dichiarato, quindi, non è calata la domanda di nuove auto: al contrario Tesla ha ottimizzato talmente tanto la sua catena produttiva (mettendo in funzione fra l’altro una Gigafactory a Berlino e una ad Austin, in Texas) da potersi permettere di abbassare i listini, anche grazie a una normalizzazione dell’inflazione.