Non soltanto perché sono sistemi completamente diversi da quelli a cui i guidatori di auto a motore termico sono abituati, ma perché le tempistiche e le modalità di rifornimento sono completamente diverse. Chi guida un’auto elettrica deve pianificare per tempo, e con la massima cura, le sessioni di ricarica.
Quindi gli strumenti, e il loro utilizzo, vanno approfonditi e studiati, ed è per questo che abbiamo pensato di realizzare una piccola guida alle Wallbox.
Cosa sono le wallbox
Le Wall Box, molto semplicemente, sono dispositivi con i quali ricaricare le batterie delle vetture elettriche in casa. Ricordano molto le colonnine pubbliche di ricarica, ma sono più e vengono montati a parete.
Hanno diversi pregi: ottimizzano lo spazio a disposizione, riducono l’ingombro e trasformano una semplice presa di corrente in una centrale di ricarica evoluta. Per installarle presso la propria abitazione è necessaria la certificazione di un tecnico qualificato, e si fa riferimento ad apposite normative (CEI EN 61851-1), che stabiliscono i criteri e i parametri da rispettare in materia di sicurezza.
Questi dispositivi vanno sistemati in ambienti esterni all’abitazione—in giardino, dove si posteggia l’auto oppure in garage. Negli edifici condominiali, o comunque in spazi comuni, è opportuno invece scegliere configurazioni diverse, con un collegamento diretto dell’EV alle colonnine di ricarica.
Conviene?
L’utilità delle wallbox sta soprattutto nella loro sicurezza. Perché sono studiate appositamente per garantire ricarica efficienti, ed evitare incidenti e danneggiamenti.
L’impianto elettrico domestico, infatti, non è progettato per erogare la potenza necessaria alla ricarica per lunghe sessioni di tempo. Le wallbox, invece, garantiscono l’equilibrio del carico di assorbimento fra casa e veicolo, oltre ad essere collegate al contatore tramite cavi più spessi, studiati per resistere alle varianti di calore.
Potenza
Per usufruire di una wallbox serve innanzitutto un certo quantitativo di potenza elettrica. Con i circa 3 kW dell’impianto monofase un’auto di medie dimensioni raggiunge una carica di 20 kW e 100 km in circa 8 ore.
Batterie più grandi (e percorrenze maggiori) necessitano invece di un aumento di potenza fino a 6 kW in monofase (o anche oltre, in trifase).
- Le wallbox con potenze da 3,7 kWh richiedono tra le 6 e le 8 ore per una carica completa
- Le wallbox con potenze da 7,4 – 22 kWh richiedono per una carica completa tra le 3 e le 4 ore
Costi
I prezzi di questi dispositivi variano in base ai modelli e ai rivenditori: solitamente i modelli più economici partono da 150/200 euro, e difficilmente si arriva a spendere più di 600 euro.
A questo prezzo, però, va aggiunto anche quello del connettore T2—a meno che non sia compreso di serie con l’auto, eventualità molto rara—il cui prezzo varia dalle 200 alle 400 euro in base alla lunghezza.
Come installarla
Non devi preoccuparti di niente, perché l’installazione viene sempre effettuata da tecnici specializzati, che collegheranno il contatore e l’infrastruttura, penseranno alla sistemazione a muro con cablaggio dell’impianto elettrico esistente ed effettueranno il collaudo del sistema di ricarica.
Saranno inoltre loro, magari con l’aiuto di un elettricista, a segnalarti magari il necessario adeguamento dell’impianto elettrico alla normativa DM 37/08, eseguendo i controlli con le prove strumentali di funzionamento della nuova parte impiantistica e della relativa dichiarazione di conformità.
Utilizzo in condomio
Per la tua abitazione privata non hai bisogno di alcun permesso. Mentre se devi installare la wallbox in un condominio la cosa si fa diversa.
Se vivi in un condominio devi rivolgerti all’assemblea. Per il tuo garage non serve necessariamente il permesso, ma è obbligatorio informare l’amministratore. L’installazione avviene a proprie spese, e vanno aggiornati, se lo necessitano, le certificazioni di prevenzioni incendi del garage. Infine, ovviamente, vanno rispettati i limiti imposti dagli altri condomini per le parti comuni.
Se invece vuoi installare la wallbox in uno spazio comune, devi ottenere il permesso dell’assemblea.
Ricariche
I costi vengono addebitati direttamente in bolletta, sia in caso di collegamento al contatore domestico, sia in caso di un proprio contatore indipendente.
Utilizzando uno spot dedicato è possibile, infatti, accedere alle tariffe dedicate che quasi tutti i fornitori di energia dedicato alla ricarica delle auto e che, a volte, prevedono anche un tot di kWh gratuiti da utilizzare per la carica.